mercoledì 26 novembre 2014

Handimatica: mostra – convegno nazionale Tecnologie ICT e disabilità

Un compleanno importante, che celebra  vent’anni di storia, di fruttuoso incontro fra persone e tecnologie.
Un compleanno che si colloca in uno scenario complesso, attraversato dalla continua evoluzione delle tecnologie e delle possibilità da esse offerte, degli stili di vita, di comunicazione e di apprendimento. E’ mutata anche la composizione sociale, con una forte crescita delle fasce fragili, nelle quali accanto alle disabilità motorie, sensoriali e cognitive, emergono con sempre maggiore evidenza le difficoltà delle persone con autismo, dislessia o discalculia, così come i bisogni di parte della popolazione anziana. Handimatica affronterà queste problematiche unendo come di consueto l’area espositiva e quella convegnistica per consentire sia il confronto teorico ed esperienziale, sia l’approccio alle tematiche da diversi punti di vista.

L’area espositiva accoglierà:
- Aziende: di ausili, ICT, tecnologie per la didattica, editoria digitale, domotica e arredo tecnologico, telecompagnia, teleassistenza e telemonitoraggio, 
- Start up: giovani imprese che hanno lanciato o stanno lanciando prodotti tecnologici con finalità sociali e di inclusione. 
- Area ricerca: progetti e idee presentati con una postazione presidiata e/o poster 
- Istituzioni e Associazioni
- Cooperative di servizi
- Mostre e spazi laboratoriali.

Fra gli argomenti trattati dalla manifestazione:
- Società digitale ed e-inclusion
- Scuola digitale Inclusiva
- Smart working, tecnologie mobili e Inclusione lavorativa  
- Adulti e anziani non autosufficienti o fragili
- Autismo
- Certificazioni informatiche


L'evento HANDIMATICA avrà luogo nei giorni:
27- 29 novembre 2014, ore 9 - 18. Ingresso gratuito
Istituto Aldini Valeriani Sirani – Via Sario Bassanelli, 9 – Bologna


MAggiori info:
http://www.handimatica.com

sabato 8 novembre 2014

Sintesi rapporto MIUR 'La buona scuola' - cap XII- LA SCUOLA PER TUTTI, TUTTI PER LA SCUOLA

“Stabilizzare il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF), renderne trasparente l’utilizzo e legarlo agli obiettivi di miglioramento delle scuole. Attrarre risorse private (singoli cittadini, fondazioni, imprese), attraverso incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche.”
• Stabilizzare le risorse destinate al MOF, per consentire alle scuole un’adeguata e tempestiva programmazione basata su un budget triennale.
• un reintegro parziale del MOF potrà essere destinato a quegli istituti che sviluppano pratiche di potenziamento dell’offerta formativa di particolare impatto (di formazione, di autoproduzione di contenuti didattici, di progettualità) e trasferibili attraverso “modelli di rete”, partendo da indirizzi strategici periodicamente identificati, come ad esempio innovazione digitale, alternanza scuola-lavoro o multilinguismo.
• il 10% delle risorse sarà nella piena disponibilità del Dirigente, per remunerare docenti per attività gestionali e di didattica di particolare rilievo per il Piano di miglioramento.

C'è ancora tempo fino al 15 novembre per dare voce alla propria opinione partecipando al sondaggio 'La buona scuola' su www.labuonascuola.gov.it

Sintesi Rapporto MIUR 'La buona scuola' - Cap XI - FONDATA SUL LAVORO

“Alternanza Scuola-Lavoro obbligatoria negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore l’anno, estensione dell’impresa didattica, potenziamento delle esperienze di apprendistato sperimentale.”
• serve rafforzare l’apprendimento basato su esperienze concrete di lavoro;
• La possibilità di fare percorsi di didattica in realtà lavorative aziendali, così come pubbliche o del no profit, sarà resa sistemica per gli studenti di tutte le scuole secondarie di secondo grado
• Alternanza obbligatoria: Introdurre l’obbligo dell’Alternanza Scuola-Lavoro (ASL) negli ultimi tre anni degli Istituti Tecnici ed estenderlo di un anno nei Professionali, prevedendo che il monte ore dei percorsi sia di almeno 200 ore l’anno. Alle ore di alternanza partecipano anche i docenti, che dovranno essere formati come tutor dei ragazzi in azienda, e che insieme all’azienda costruiscono il progetto formativo dei ragazzi.
• Impresa didattica: Gli istituti di istruzione superiore, e di istruzione e formazione professionale possono commercializzare beni o servizi prodotti o svolgere attività di “impresa Formativa Strumentale”, utilizzando i ricavi per investimenti sull’attività didattica (estensione della formula “azienda agraria” a tutti gli Istituti).
• Bottega Scuola: Definire i principi per disseminare esperienze di inserimento degli studenti in contesti imprenditoriali legati all’artigianato, al fine di coinvolgere più attivamente anche imprese di minori dimensioni o tramandare i “mestieri d’arte”.
• Apprendistato sperimentale: Diffondere attraverso protocolli ad hoc il programma sperimentale di apprendistato negli ultimi due anni della scuola superiore, lanciato nel 2014 in attuazione dell’articolo 8bis del d.l. 104/2013.

• Diffusione dello strumento Erasmus+, anche e soprattutto per l’alternanza scuola–lavoro;
• potenziare e trasformare, già a partire dal prossimo anno scolastico, i laboratori di tutte le scuole secondarie superiori anche attraverso l’acquisto di nuovi macchinari (stampanti 3D, frese laser, componenti
robotici, ecc.);
• aggregare intorno ai progetti di formazione congiunta tutti gli attori rilevanti del territorio, attraverso i Poli Tecnico-Professionali;
• sostenere gli Istituti Tecnici Superiori (ITS);
• rafforzare il sistema di Formazione Professionale, mettendolo definitivamente a sistema con il sistema dell’Istruzione per massimizzarne il grande impatto nella lotta alla disoccupazione giovanile;
• costruire uno strumento di mappatura della domanda di competenze del nostro sistema Paese: uno strumento utile le scuole per predisporre piani di orientamento coerenti con la domanda di lavoro prevista dal territorio, ma anche uno strumento per la revisione dei curricoli scolastici stessi

Sintesi Rapporto MIUR 'La buona scuola' - cap X - LE NUOVE ALFABETIZZAZIONI

“Rafforzamento del piano formativo per le lingue straniere, a partire dai 6 anni. Competenze digitali: coding e pensiero computazionale nella primaria e piano “Digital Makers” nella secondaria. Diffusione dello studio dei principi
dell’Economia in tutte le secondarie.”
• Più lingue a scuola: rafforzare l'insegnamento in lingua straniera con la metodologia CLIL nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado attraverso un potenziamento del Piano di Formazione dei docenti.
• L’obiettivo generale deve essere quello di rafforzare una volta per tutte l’insegnamento delle lingue straniere – orizzontalmente tra i diversi indirizzi di studio e verticalmente nei diversi cicli, a partire dalla scuola dell’infanzia.
• Introdurre il coding (la programmazione) nella scuola italiana. A partire dalla primaria, gli alunni imparino a risolvere problemi complessi applicando la logica del paradigma informatico.
• L’economia deve essere una disciplina accessibile agli studenti di tutte le
scuole di secondo grado.

Sintesi rapporto MIUR 'La buona scuola' - cap IX - CULTURA IN CORPORE SANO

“Portare Musica e Sport nella scuola primaria e più Storia dell’Arte nelle secondarie, per scommettere sui punti di forza dell’Italia.”
• L’insegnamento pratico della musica va riportato nelle scuole primarie attraverso docenti qualificati, e rafforzato nelle scuole secondarie di primo grado attraverso la formazione dei docenti di musica già in servizio.
Un’ipotesi: introduzione di 2 ore a settimana di educazione musicale nelle classi IV e V della scuola primaria utilizzando i docenti specializzati delle GAE e coinvolgendo le Associazioni e le scuole musicali del territorio;
• Anche lo studio della Storia dell’Arte e Disegno va rafforzato, soprattutto nel biennio dei licei e degli istituti turistici. In questi ordinamenti l’insegnamento è già presente nei tre anni finali, e si pensa di estenderlo
al biennio;
• Introdurre l’educazione motoria e lo sport a scuola, in particolare nella primaria., con 1 ora a settimana di educazione fisica nelle classi dalla II alla V della scuola primaria, mediante i docenti specializzati delle GAE e la
sinergia con il territorio

Sintesi Rapporto MIUR 'La buona scuola' - cap VIII - LA SCUOLA DIGITALE

“Piani di co-investimento per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wifi. Disegnare insieme i nuovi servizi digitali per la scuola, per aumentarne la trasparenza e diminuirne i costi.”
• Per liberare la scuola ci vuole più connessione, anzitutto digitale.
• Banda larga veloce, wi-fi programmabile per classe (con possibilità di disattivazione quando necessario) e un numero sufficiente di dispositivi mobili per la didattica, anche secondo la modalità sempre più adottata del BYOD (Bring Your Own Device, “porta il tuo dispositivo”, per cui la didattica viene fatta sui dispositivi di proprietà degli studenti, e le istituzioni intervengono solo per fornirle a chi non se lo può permettere).
• Occorre lavorare per ridurre i costi per le famiglie, ad esempio in acquisti connessi a editoria
• DATI APERTI: si tratta di aprire la scuola nel suo potenziale di patrimonio informativo pubblico: Il MIUR ha il desiderio di coinvolgere i ragazzi in quella che diventerà a regime una Data School nazionale.
• A mano a mano che la digitalizzazione delle scuole diventerà più capillare, la smaterializzazione e l’efficientamento dei processi amministrativi potranno portare ad una considerevole riduzione del peso sugli assistenti amministrativi, ad un ridimensionamento progressivo del loro numero, e pertanto ad un possibile risparmio di risorse che potranno essere reinvestite nella scuola, proprio – ad esempio – per migliorarne ulteriormente i servizi.

Sintesi Rapporto MIUR - cap VII - SBLOCCA SCUOLA

“Coinvolgimento di presidi, docenti, amministrativi e studenti per individuare le 100 procedure burocratiche più gravose per la scuola. Per abolirle tutte.”
• Serve fare, direttamente con i dirigenti scolastici, i docenti e il personale amministrativo, una ricognizione dettagliata delle 100 misure più fastidiose, vincolanti e inutili che l’amministrazione scolastica ha adottato nel corso dei decenni, e abrogarle tutte insieme, con un unico provvedimento “Sblocca Scuola”.
• Il Testo Unico sulla scuola è del 1994 – esattamente venti anni fa. Ed è ora di produrne uno nuovo, per dotarci di una normativa chiara, semplice, univoca – che aiuti tutti, a partire da chi vive la scuola quotidianamente, a lavorare bene.

Sintesi Rapporto MIUR 'La buona scuola' - CAP VI - SCUOLA DI VETRO: DATI E PROFILI ONLINE “Online dal 2015 i dati di ogni scuola (budget, valutazione, progetti finanziati) e un registro nazionale dei docenti per aiutare i presidi a migliorare la propria squadra e l’offerta formativa.” • Il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), previsto dal DPR n. 80/2013, sarà reso operativo dal prossimo anno scolastico per tutte le scuole pubbliche, statali e paritarie. • Dentro allo strumento di autovalutazione si troveranno indicatori su contesto e risorse, esiti e processi. ogni scuola avrà un “cruscotto” comune di riferimento grazie al quale individuare i propri punti di forza e di debolezza e sviluppare un piano triennale di miglioramento che avrà al centro i risultati degli studenti, il loro apprendimento e successo formativo • il finanziamento per l’offerta formativa (a partire dal MOF, vedi Capitolo 6) sarà in parte legato all’esito del piano di miglioramento scaturito dal processo di valutazione. • Il livello di miglioramento raggiunto dall’istituto influenzerà in maniera premiale la retribuzione dei dirigenti

SCUOLA DI VETRO: DATI E PROFILI ONLINE
“Online dal 2015 i dati di ogni scuola (budget, valutazione, progetti finanziati) e un registro nazionale dei docenti per aiutare i presidi a migliorare la propria squadra e l’offerta formativa.”
• Il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), previsto dal DPR n. 80/2013, sarà reso operativo dal prossimo anno scolastico per tutte le scuole pubbliche, statali e paritarie.
• Dentro allo strumento di autovalutazione si troveranno indicatori su contesto e risorse, esiti e processi. ogni scuola avrà un “cruscotto” comune di riferimento grazie al quale individuare i propri punti di forza e di debolezza e sviluppare un piano triennale di miglioramento che avrà al centro i risultati degli studenti, il loro apprendimento e successo formativo
• il finanziamento per l’offerta formativa (a partire dal MOF, vedi Capitolo 6) sarà in parte legato all’esito del piano di miglioramento scaturito dal processo di valutazione.
• Il livello di miglioramento raggiunto dall’istituto influenzerà in maniera premiale la retribuzione dei dirigenti.

Sintesi Rapporto MIUR 'La buona scuola' - Cap V - LA SCUOLA SI AGGIORNA: FORMAZIONE E INNOVAZIONE


“Formazione continua obbligatoria mettendo al centro i docenti che fanno innovazione attraverso lo scambio fra pari. Per valorizzare i nuovi Don Milani, Montessori e Malaguzzi.”
• Ci si aspetta che i docenti non insegnino solo un sapere codificato, ma modi di pensare, metodi di lavoro e abilità per la vita e per lo sviluppo professionale nelle democrazie moderne.
• un gruppo di lavoro dedicato e composto da esperti del settore lavorerà per un periodo di tre mesi per formulare il quadro italiano di competenze dei docenti nei diversi stadi della loro carriera
• Rendere realmente obbligatoria la formazione, e disegnare un sistema di Crediti Formativi (CF) da raggiungere ogni anno per l’aggiornamento e da legare alle possibilità di carriera e alla possibilità di conferimento di incarichi
aggiuntivi
• Modello di formazione permanente non eminentemente incentrato sulla formazione teorica, ma su quella esperienziale tra colleghi, proveniente da progetti di Istituto e nel quale assumono un ruolo centrale le reti di scuole

martedì 4 novembre 2014

Rapporto MIUR 'La buona scuola' - Sintesi capitolo IV - Ripensare ciò che si impara a scuola

Il quarto capitolo è dedicato ai possibili cambiamenti della didattica. È strutturato in due parti:
• Cultura in corpore sano: musica, storia dell’arte e sport
• La prossima alfabetizzazione: lingue straniere, coding, economia
Cultura in corpore sano: musica, storia dell’arte e sport
La scuola ha il compito di trasmettere alle generazioni future un patrimonio storico culturale e
creativo che caratterizza il nostro Paese. Per questo c’è bisogno di rivalutare l’insegnamento di Musica e Storia dell’Arte e Disegno. Precisamente si propone:
1. Introduzione di 2 ore a settimana di educazione musicale nelle classi IV e V della scuola
primaria (nessun cambiamento quindi per la scuola superiore).
2. Rafforzare lo studio della Storia dell’Arte e Disegno nei bienni dei licei e degli istituti tecnici.
Data la forte incidenza, in Italia, di obesità e sovrappeso nei bambini, la scuola ha il compito di
permettere che tutti i bambini possano praticare sport, per questo si propone:
1. 1 ora a settimana di educazione fisica nelle classi dalla II alla V della scuola primaria (di nuovo,
nessun cambiamento per la scuola superiore)
Queste ore in più, alle primarie e alle secondarie, saranno coperte con le assunzioni dei docenti
precari, di cui si parlava al capitolo 1.
La prossima alfabetizzazione: lingue straniere, coding, economia
La scuola, però, non deve solo trasmettere un patrimonio storico e culturale, ma ha il compito di
alfabetizzare gli studenti ai nuovi linguaggi. Non devono più esserci studenti che terminano gli studi
senza padroneggiare l’inglese, l’informatica e il linguaggio economico.
Le sfide proposte sono tre:
1. Alfabetizzazione alle lingue straniere: estendere la metodologia CLIL(*) nella scuola primaria e
secondaria di primo grado (niente di nuovo per noi).
2. Alfabetizzazione digitale:
o Piano nazionale per introdurre il coding (la programmazione) nella scuola italiana. A
partire dalla primaria gli alunni impareranno a risolvere problemi complessi applicando
la logica del paradigma informatico.
o Lancio dell’iniziativa Code.org
o Attivare un programma per “Digital Makers”: per acquisire consapevolezza digitale.
3. Alfabetizzazione finanziaria: valorizzazione delle discipline economiche per tutte le scuole
superiori di secondo grado. Il capitolo si conclude ribadendo l’importanza dell’autonomia scolastica: «Il punto di arrivo deve essere un sistema che permetta ad ogni scuola di progettare ciò che insegna con una forte attenzione ai bisogni delle famiglie e del territorio, esercitando in maniera concreta la propria autonomia.
Partendo da un “cuore” di discipline di base snello e comune a tutti, e dando alle scuole la possibilità di
modulare la propria offerta attraverso la scelta di diverse discipline opzionali, anche sfruttando la
quota di flessibilità del curriculo, già previste dalla normativa ma poco utilizzate a causa della rigidità
del contratto e di un sistema troppo legato alle cattedre. (…) La vera autonomia delle scuole deve
quindi ripartire dalla possibilità di riqualificare la propria offerta formativa con attività integrative e
facoltative, grazie ad un organico funzionale rafforzato (cap. 1), ad una maggiore mobilità dei docenti
(cap. 2), ad una nuova organizzazione e gestione collegiale della scuola (cap. 3) e a risorse certe per
l’offerta formativa (cap. 6)».

La buona scuola, rapporto MIUR - sintesi del III capitolo - La vera autonomia: valutazione, trasparenza, apertura, burocrazia zero


Il capitolo III è dedicato al funzionamento generale dell’istituzione scolastica. È ricchissimo di proposte, per lo più ancora aperte: il modo in cui verranno attuati i principi qui in discussione segnerà il volto della scuola che vedremo nei prossimi decenni.
Da subito si entra nel vivo del tema. Infatti il cambiamento che parte dai docenti – si afferma in
apertura – può essere significativo solo a condizione che «la scuola riveda radicalmente il modo in cui
funziona. In altre parole: dobbiamo realizzare pienamente l’autonomia scolastica».
L’autonomia, lo ricordiamo, è il principio di fondo della nostra scuola: il modello scolastico non è
uguale per tutti gli istituti, ma ogni scuola ha la liberà di arricchire la propria “offerta formativa” con
proposte che variano a seconda del territorio di appartenenza e della creatività di studenti e docenti.
Solo che, a causa dei continui tagli di risorse economiche, l’autonomia delle scuole è appunto al
momento molto parziale. E infatti il Rapporto precisa subito un fatto: «autonomia significa anzitutto
risorse». Ma per parlare di autonomia bisogna toccare altri 4 temi:
• Valutazione delle singole scuole.
• Mobilità dei docenti (ogni scuola deve poter chiamare i docenti che ritiene “migliori”).
• Governance (ruolo del Preside e rivisitazione degli organi collegiali).
• Dialogo tra scuola e territorio (scuole aperte anche oltre l’orario scolastico).
Sono temi importantissimi: davvero mettere mano a questi argomenti cambia il volto della scuola
italiana. Come detto, le proposte del Rapporto sono ampie e variamente interpretabili (il che rende
ancora più importante la consultazione che si svolgerà nei prossimi due mesi).
Sulla valutazione, si afferma subito che «il sistema di valutazione della scuola che intendiamo costruire
non è fatto di competizione e classifiche. E non mira, semplicisticamente, a “premia- re la scuola
migliore”, quanto piuttosto a “sostenere la scuola che si impegna di più per migliorare”». Per questo
sarà attivato (da quest’anno? O dal prossimo? Nel testo non si capisce bene) il Sistema Nazionale di
Valutazione (SNV) per tutte le scuole: pubbliche, paritarie, private. Il SNV offrirà alle scuole degli
strumenti di autovalutazione (ancora non presentati) che saranno integrati con le valutazioni degli
ispettori. In base ai risultati delle valutazioni, le scuole riceveranno più o meno risorse per il
Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF) e anche i presidi verranno premiati.
Altro parola chiave nella trasformazione della scuola è la trasparenza: i dati di tutte le scuole saranno
resi pubblici sulla piattaforma “Scuola in chiaro 2.0”, mentre sarà possibile per le scuole seguire la
carriera dei docenti grazie al “Registro Nazionale dei docenti della scuola”.


Figura centrale sarà quella del preside: i nuovi dirigenti scolastici verranno formati e assunti con
nuovi criteri, e a loro sarà data l’opportunità di «organizzare meglio il lavoro all’interno della scuola, di
guidare il piano di miglioramento, di concordare le sfide con il territorio e con gli altri attori sociali
dell’area vasta che sostiene l’istituto». Sul come, ancora non vengono formulate ipotesi. Allo stesso
tempo però, ed è una sottolineatura che apprezziamo, si nota che «la rinnovata definizione dei poteri e
delle responsabilità del dirigente scolastico va bilanciata da un nuovo protagonismo dei docenti e da
un maggiore coinvolgimento dei genitori, degli studenti e del territorio di riferimento». Si allude qui a
un ripensamento degli organi collegiali della scuola, che potrebbero essere così ridefiniti:
• il consiglio dell’Istituzione scolastica
• il dirigente scolastico
• il consiglio dei docenti
• il nucleo di valutazione
È una proposta ancora molto vaga: l’importante è che non si venga meno al principio della collegialità,
e che gli spazi di partecipazione degli studenti non siano diminuiti ma piuttosto potenziati.
La scuola buona del Rapporto fa un salto di qualità dal punto di vista tecnologico e delle strutture:
l’intenzione è di dotare tutte le scuole di banda larga veloce, wi-fi programmabile e dispositivi mobili
per la didattica (es. tablet). Queste spese saranno aperte anche ai contributi dei privati: un tema molto
delicato e discusso, dato che va preservata l’indipendenza delle scuole da qualsiasi forma di possibile
influenza esterna (sui contenuti degli insegnamenti, per esempio).
Una serie di proposte amministrative, dalla sburocratizzazione all’accessibilità dei dati, chiude un
capitolo estremamente ricco. Inoltre, il Governo chiede ai protagonisti della scuola di segnalare tutte le
pratiche burocratiche più faticose, per aiutare a snellire l’intero sistema.