lunedì 28 luglio 2014

E-book di fiabe, perchè la conoscenza è anche fantasia

Continuano le pubblicazioni del catalogo 'E-book e dintorni' di Giano ForLab. Questa volta con un libro di favole dal colore moderno e allo stesso tempo tradizionale, per trasmettere e ricordare i più bei lieti fine di tutti i tempi. L'e-book è il primo di una collana interamente dedicata ai più piccini.
Buona lettura....


'TUTTI A NANNA - LE PIU' BELLE FIABE DI TUTTI I TEMPI'

Primo libro digitale di fiabe facente parte della collana ‘Tutti a nanna’. Contiene una raccolta di fiabe classiche arricchite con elementi originali e allegri per allietare e rendere divertente il momento della nanna dei nostri bambini.

Le favole aspirano ad essere racconti modernizzati, in cui siano mantenute la gioia e la meraviglia autentica, con l’intento di voler divertire e far sognare i giovani lettori e i piccoli auditori, evitando ogni moralismo o intento didascalico.

L’e-book ‘Tutti a nanna - Le più belle fiabe di tutti i tempi’ racchiude le seguenti favole:

- Il gatto con gli stivali

- Il brutto anatroccolo

- I musicanti di Brema

- Il topino di campagna



http://www.gianoforlab.it/shop/tutti-a-nanna/

mercoledì 23 luglio 2014

In.Formazione – Bullismo a scuola


Un problema antico che fa sentire la sua eco nella società moderna, se si considera che l’uso di internet ha amplificato il fenomeno, dando vita al cosiddetto cyberbullismo, ovvero la possibilità da parte di quella fetta del mondo giovanile di mettere in atto una serie di atti prevaricatori attraverso l’uso del computer e del cellulare. La soluzione al problema, però, non va intesa solo come repressione di determinate condotte attraverso la punizione del colpevole, ma come consapevolezza di determinate responsabilità, che spesso sono attribuibili alle due agenzie educative per eccellenza: la famiglia e la scuola. Di fronte a diversi episodi di bullismo, la scuola e la famiglia hanno il dovere morale e giuridico di intervenire, altrimenti si delinea da parte dei genitori la cosiddetta ‘culpa in educando’ così come da parte degli insegnanti. Mentre da parte dell’amministrazione scolastica si delinea la cosiddetta ‘culpa in organizzando’.

Nel momento in cui i genitori affidano i figli alla scuola, non li esonera da responsabilità. Infatti, l’articolo 2048 del codice civile dispone che genitori sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei figli minori. Inoltre, lo studente, con l’iscrizione a scuola, acquisisce il diritto a ricevere un’adeguata e serena formazione e la scuola ha il preciso dovere di garantire tutto ciò. Si parla, a tal proposito, di responsabilità contrattuale. Perché vi sia responsabilità dell’insegnante l’atto illecito deve essere commesso durante il tempo in cui l’alunno è sottoposto alla sua vigilanza.
La Corte di Cassazione ha affermato l’esistenza di un rapporto giuridico tra studente e docente e, l’insegnante, oltra all’obbligo di istruire ed educare, ha anche uno specifico obbligo di protezione e sorveglianza.

Articolo tratto dalla rubrica 'In.Formazione' di Giano ForLab:
http://www.gianoforlab.it/in-formazione-bullismo-a-scuola/

sabato 19 luglio 2014

Nasce RosetApp per la promozione territoriale della fascia ionica

E’ nata da poco ‘RosetApp’, la prima applicazione per smartphone dedicata alla promozione dell’alto ionio cosentino. Disponibile sugli store dei principali dispositivi mobili, RosetApp è l'ennesimo passo fondamentale in avanti verso il superamento delle "barriere tecnologiche" presenti in un territorio come proprio quello calabrese, e in particolar modo di Roseto Capo Spulico (CS), sempre più in versione 2.0.
L'idea di poter avere tutto ciò che riguarda Roseto sempre a portata di Tap nasce dalla voglia e dalla determinazione della Virtual Community – www.rosetocapospulico.info, associazione di promozione territoriale che ormai da sette anni opera sul territorio per mostrare le bellezze di questa splendida meta turistica.
Dunque, un nuovo modo per portare la Virtual Community e Roseto sempre con sé, ed essere sempre aggiornati su tutte le notizie, gli eventi e le novità che riguardano tale contesto territoriale: installando RosetApp sui propri Smartphone e Tablet, infatti, si potrà essere informati su tutto quanto accade sull'Alto Ionio Cosentino, grazie alla partnership con Paese24.it, principale testata giornalistica on line del territorio.
Tra le ulteriori novità introdotte con questo primo rilascio della Applicazione “Made in Roseto”, un importante spazio è stato dedicato alle sezioni Meteo e Meteo Mare, per poter agevolare le escursioni sul territorio, consentire un soggiorno sempre più confortevole e organizzare in sicurezza i momenti di relax delle vacanze estive ormai alle porte.

Un'applicazione, quindi, concepita per essere alla portata di tutti, semplice e di rapida consultazione, scaricabile con un click su tutti i dispositivi Android e Windows Phone, e che presto troverà spazio anche sugli iStore dei dispositivi Apple. Studiata per essere un punto di riferimento per turisti ed appassionati, RosetApp racchiude in sé tutti i contenuti indispensabili per visitare la zona della fascia ionica interessata, tra cui ‘Rosetando’, la prima guida digitale del territorio, e la sezione dedicata ai Numeri Utili. Inoltre, attraverso questa applicazione si potrà essere sempre connessi ai servizi multimediali proposti dalla Virtual Community, tra cui servizi video e dirette streaming dei principali avvenimenti pubblicati sul canale YouTube RCS Channel; da non dimenticare, allo stesso tempo, la sezione dedicata alla Photogallery, dove poter trovare gli scatti realizzati dalla Virtual Community.
Per chi vuole programmare le proprie vacanze estive nell'Alto Ionio Cosentino, per chi già da tempo trascorre le proprie vacanze in questo piccolo angolo di paradiso, ma anche per chi vive ogni giorno questo territorio, RosetApp è l'applicazione giusta da avere sempre con sé.

Maggiori informazioni:
info@rosetocapospulico.it


Articolo tratto dalla rubrica ‘La spir@le della conoscenza’ – Info Oggi del 19/07/2014:
http://www.infooggi.it/articolo/nasce-rosetapp-per-la-promozione-territoriale-della-fascia-ionica/68440/

venerdì 18 luglio 2014

In.Formazione - Terziario, l'ICT centrale per il settore

Uno studio della società InNova di Trieste promuove l'ICT italiano nel terziario. Cifre, limiti e opportunità per il futuro di un settore sempre più importante
Fare la spesa online, prenotare una camera d’albergo con un app mobile, confrontarsi su un forum con gli esperti di studi professionali. Questi e altri gesti stanno gradualmente entrando nella vita quotidiana degli italiani.
Guardandoli da un’altra prospettiva, ovvero da quella dei lavoratori e delle aziende, si può affermare che il settore terziario stia segnando sempre più l’economia italiana.
L’ICT in questo settore, etichettato anche come “Servizi innovativi alle imprese“, sta acquistando sempre più spazio. A dimostrarlo i dati presentati a fine marzo a Roma da InNova, società italiana di studi e ricerche, nelle vesti del professor Paolo Feltrin dell’Università di Trieste.
Ecco alcune tendenze e numeri estrapolati dallo studio.
Innanzitutto il processo di redistribuzione dell’occupazione nel terziario appare comune alle principali economie europee come la Gran Bretagna, la Francia e la Germania: diminuisce il peso di commercio, servizi tradizionali alle imprese e servizi pubblici a favore di uno sviluppo del turismo ma soprattutto dei servizi innovativi alle imprese.
In termini di valore aggiunto dei servizi in Italia (l'incremento del valore di una merce una volta che questa è uscita dal ciclo di produzione), nell’indice di variazione percentuale 2002-2012 si osserva una forte crescita delle attività finanziarie, cui si aggiungono alcuni servizi innovativi per le imprese (telecomunicazioni, in particolare) e servizi privati alle persone.
Tuttavia, alla crescita occupazionale avvenuta nel terziario non è legato un incremento generale del valore aggiunto determinando una contrazione della produttività del lavoro. Soprattutto nei settori più dinamici come l’ICT.
L’occupazione nel settore ICT ha segnato positivamente in particolar modo regioni come il Piemonte, la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna. Il dato riguardante i servizi innovativi alle imprese, insieme ai servizi privati alla persona, è comunque in aumento su base nazionale.
Rovescio della medaglia per quanto riguarda l’irregolarità dell’occupazione. Sul totale del settore servizi, il lavoro sommerso ha un tasso del 10,8%. Al suo interno, i servizi di informazione e comunicazione hanno un tasso del 13,3%, ovvero tra i più alti del settore insieme ai servizi domestici e alle attività artistiche e di intrattenimento.
Per quel che riguarda l’import-export, l’Italia, insieme alla Francia, è un Paese ancora troppo importatore secondo le elaborazioni dei dati Eurostat fatte da InNova. I servizi informatici contribuiscono solo il 2,4% sulla crescita totale dell’export italiano di servizi tra il 2002 e il 2012.
Buona la presenza femminile (46,3%). Altrettanto alta è la percentuale di lavoratrici part-time (25,6%) secondo i dati Istat aggiornati al 2012.
Chi lavora nel settore ICT, in pratica, ha un tasso di professionalizzazione più alto rispetto ai colleghi del settore servizi in generale.
I laureati sono particolarmente presenti tra i servizi innovativi e in quelli alla persona. Sul lungo periodo (2004-2012) cresce il contributo all’occupazione di diplomati e laureati.
In generale, nel settore ICT si prevedono assunzioni in gran parte legate alle high skills. Ma si prevede un ridotto numero di candidati e l’inadeguatezza dei candidati. Il tutto in linea con i dati europei forniti lo scorso dicembre dalla società tedesca Empirica per la Grand Coalition for Digital Jobs della Commissione europea.
Sembra proprio che oltre ai classici fattori produttivi (terra, lavoro e capitale), la partita si giochi sulla conoscenza. In particolare con un processo di apprendimento continuo dei lavoratori.
In questo processo di alimentazione della conoscenza, un ruolo fondamentale è svolto dai
Knowledge Intensive Business Services (KIBS), cioè società private di servizi a elevata
intensità di conoscenza.
In conclusione, possiamo dire che sarà sempre più necessaria un’interazione tra gli attori specializzati nella produzione e diffusione di conoscenza e i suoi utilizzatori.
Un’attenzione particolare merita il fenomeno della over education: livelli di istruzione più elevati rispetto alla professione svolta. Nel tempo i più giovani a parità di istruzione occuperanno professioni più basse.

http://www.sindacato-networkers.it/articolo.php?id_art=666

Articolo tratto dalla rubrica ‘In.formazione’ di Giano ForLab
http://www.gianoforlab.it/in-formazione-terziario-lict-centrale-per-il-settore/

mercoledì 16 luglio 2014

Conclusa la ventiseiesima edizione del Premio Agorà

Si è svolto in data 13 luglio 2014, presso i Saloni Liberty dell’Hotel Excelsior Hilton di Palermo la XXVII edizione del Premio Agorà, in occasione della quale sono stati proclamati vincitori assoluti dell’Oro Nazionale e dell’Oro Regionale rispettivamente le agenzie Gomez&Mortisia di Palermo con la comunicazione della Catena gastronomica “Ke Palle” e l’Agenzia Carucci e Chiurazzi di Bari per il prodotto “Biscotti Di Leo”. Il Club Dirigenti Marketing, promotore del Premio Agorà, è un'associazione regionale senza fini di lucro, completamente autofinanziata. Nasce nell'Aprile del 1985, a Caltanissetta, per volontà di dieci soci fondatori, tra cui alcuni dirigenti della Società F.lli Averna S.p.A., molto sensibili alle problematiche economiche dell'isola. In fase di costituzione, il nucleo fondatore ha fissato dei fini importanti ed inscindibili per regolamentare e dare impulso alle attività dell'associazione attraverso la divulgazione della cultura del marketing, e la costituzione di un centro per lo scambio di idee ed esperienze sul piano professionale e umano.

Inoltre, il Club Dirigenti Marketing promuove iniziative culturali per migliorare la conoscenza delle moderne concezioni e tecniche del marketing e il loro sviluppo, e intende migliorare il sistema informativo tramite istituzione di un servizio Banca Dati. Il Premio Agorà, ogni anno, seleziona le migliori campagne di advertising e progetti di comunicazione, premiando sia le agenzie che le hanno prodotte sia i clienti che le hanno commissionate.
Per l’edizione 2014 sono state 23 le agenzie partecipanti per un totale di 69 progetti creativi iscritti in tre sezioni, divise per categorie merceologiche. La giuria è stata composta dai rappresentanti delle seguenti associazioni e istituzioni: ACPI, ADICO, AISM, ASSOCOM, ASSIRM, CDM, FEDERPUBBLICITA', IAA, IULM, PUBBLICITA’ PROGRESSO, TP, UNICOM, UPA e presieduta dal presidente del Premio Agorà. ‘Ogni anno il Premio Agorà – ha dichiarato Salvatore Limuti, Presidente del Premio Agorà e fondatore del Club Dirigenti Marketing ‐ rappresenta un’occasione importante per fare il punto sul mondo della creatività in Italia e uno spunto di riflessione su come il mercato e la professione dei pubblicitari stia cambiando’.
Fil rouge della premiazione è stato, infatti, il contributo di esperti sui cambiamenti del mercato e dei comportamenti dei consumatori, tematica approfondita nella Tavola Rotonda “La comunicazione nel periodo del liquidismo” a cui hanno partecipato i rappresentanti delle principali associazioni del settore marketing, pubblicità e ricerca.

A seguire l’elenco completo dei vincitori nazionali, dei premi speciali e dei vincitori regionali, suddivisi per Regione.
Campania (Castellammare di Stabia, Na)
Due Argenti Nazionali per il migliore Spot TV/Cinema all’Agenzia Sigeta Italia di Castellammare di Stabia, il primo nella categoria Finanza, Assicurazione, Editoria, per il “Finanziamento Microcredito donna” (Cliente Ente Nazionale per il Microcredito), il secondo per la migliore Campagna Sociale per la comunicazione del “Premio Immagini Amiche”.
Emilia Romagna (Bologna, Ferrara)
Nella categoria Automobili, L’agenzia LDB Srl di Bologna vince l’Argento Nazionale per il migliore Spot TV/Cinema con “Moto Ducati Diavel Dark” (Cliente Ducati Motori Holdin Spa).
L’Agenzia Inside BTB di Ferrara, si aggiudica il Premio Speciale Argento Nazionale per la migliore
Comunicazione Integrata della categoria Farmaceutici e medicali, con il prodotto “Strumenti chirurgici - Campagna cubo” (Cliente Citieffe Spa)
Friuli Venezia Giulia (Udine)
L’Agenzia Emporio ADV Srl di Udine si aggiudica il Premio speciale Argento Nazionale per la migliore Immagine Aziendale di “Symbiosis - Concept Book” (Cliente Beni Stabili S.P.A. Siiq);
Lazio (Roma)
L’Agenzia Gruppo Roncaglia di Roma, si aggiudica due Argenti Nazionali nella categoria Automobili per il Cliente Mercedes-Benz, il primo per il migliore annuncio Stampa per la comunicazione di “After Sales Vetture” ed il secondo per la migliore Comunicazione Integrata per “Intelligent Drive Mercedes-Benz”.
Lombardia (Milano, Brescia)
Nella categoria Finanza, Assicurazione, Editoria, L’Agenzia On Srl di Milano vince l’Argento Nazionale per il migliore Comunicato Radio con il “Leasing Assilea” (Cliente Assilea).
Si aggiudica, invece, il Premio Speciale Argento Nazionale per la Comunicazione Non Convenzionale, l’Agenzia ADF&R di Milano per il prodotto “Birra Poretti E Tuborg Fusti In Pet Comprimibili” (Cliente Carlsberg Italia SpA). Conquista il Premio speciale Argento Nazionale per la migliore Immagine Coordinata della categoria Arredamento ed elettrodomestici l’Agenzia Univisual di Milano.
L’agenzia Raineri Design di Brescia si aggiudica il Premio speciale Argento Nazionale per il miglior
Packaging Food con il “Cibo per cani Pettys” (Cliente MSM Pet Food).
Puglia (Bari, Foggia)
L’Agenzia Carucci e Chiurazzi di Bari, si aggiudica Il Primo Premio assoluto di categoria fra le regioni ‘Oro regionale’ e il premio Argento Regionale per il Migliore Spot TV con “Biscotti Di Leo” (Cliente Di Leo Pietro Spa).
L’Agenzia Red Hot di Foggia, vince l’Argento Regionale per la migliore Campagna Sociale con il Calendario “Patriarchi” (Cliente Parco Nazionale del Gargano).
Sardegna (Sassari)
L’Agenzia Quom3 di Sassari di aggiudica ben 3 argenti, nella categoria Servizi, Turismo, Tempo Libero, il Premio Argento Nazionale come migliore Affissione per la “64 edizione Cavalcata Sarda 2013”(cliente Comune di Sassari - Assessorato alle culture); nella sezione Premi Speciali Packaging No Food con il prodotto “Aria di Sardegna” (Cliente Officina Profumiera Sarda); l’Argento Regionale per il Migliore Annuncio Stampa (Cliente Industria Casearia Fratelli Pinna Spa);
Sicilia (Palermo)
L’Agenzia Gomez&Mortisia di Palermo, conquista il Primo Premio assoluto di categoria ‘Agorà Oro Nazionale’ e il premio Argento Nazionale per la Migliore Immagine Coordinata per il prodotto” Ke Palle Catena Gastronomica” (Cliente Street Food Academy).

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Premio Agorà
Arianna Geraci
(T.) 091519077


Articolo tratto dalla rubrica ‘La spir@le della conoscenza’ Info Oggi del 16/07/2014:

http://www.infooggi.it/articolo/conclusa-la-ventiseiesima-edizione-del-premio-agora/68316/




venerdì 11 luglio 2014

In. Formazione - Scuola, presentato al Miur il Rapporto nazionale Invalsi 2014

Un divario tra le regioni che si fa meno marcato e istituti tecnici che recuperano terreno sui licei, soprattutto per la matematica. Sono solo due dei principali dati emersi dalle rilevazioni Invalsi 2014, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione che monitora annualmente i livelli di apprendimento degli alunni italiani relativamente alla comprensione della lettura e alla matematica. Il Rapporto nazionale, per l’anno scolastico 2013/2014, è stato presentato questa mattina presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. “Le prove Invalsi ci restituiscono una fotografia molto chiara dei nostri studenti”, ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, aggiungendo pure che “il test, completato da altri due strumenti come l’autovalutazione e grazie a un sistema di ispezione, cioè di valutazione esterna, rappresenta una solida base di partenza per capire i punti di forza e di debolezza, e quindi, rafforzare i primi e demolire i secondi. La valutazione – ha sostenuto il ministro – si deve collegare al miglioramento, altrimenti diventa un esercizio scientifico”.

A presentare il Rapporto 2014 il presidente dell’Invalsi Anna Maria Ajello, il responsabile dell’Area Prove, Laura Palmerio, il dirigente di Ricerca, Roberto Ricci e Paolo Mazzoli, direttore generale. I lavori sono stati aperti dal sottosegretario Roberto Reggi.
Le rilevazioni Invalsi, prove oggettivamente standardizzate, vengono effettuate nelle classi II e V primaria, nella classe II della scuola secondaria di primo grado (valgono anche per la prova nazionale di Licenza media) e nella II classe della scuola secondaria di secondo grado. Le scuole coinvolte sono circa 13.200, mentre 122.016 le classi interessate e 2.287.745 gli studenti che hanno sostenuto i test. Il campionamento delle scuole, statisticamente significativo, è stato effettuato su base regionale.
Sul sito dell’Invalsi (www.invalsi.it) il Rapporto completo delle Rilevazioni nazionali degli apprendimenti 2014.



Articolo tratto da:

http://www.gianoforlab.it/in-formazione-scuola-presentato-al-miur-il-rapporto-nazionale-invalsi-2014/

Il Comune di Catanzaro si adegua alla spending review

L’Ufficio stampa del Comune di Catanzaro ha reso noto che con una delibera di giunta l’ente si adegua alla spending review imposta dal governo Renzi che prevede, con decorrenza dall’1 luglio 2014, la riduzione del 15% dei canoni di locazione passiva attualmente corrisposti.

L’assessore al bilancio con delega agli affari generali e ai contratti, Rosamaria Petitto: “Adeguandosi nel minor tempo possibile a una legge nazionale Palazzo De Nobili, ha posto le basi per una riduzione delle locazioni passive a suo carico che avrà effetti benefici per le casse dell’Ente. Questa legge contribuisce, pertanto, al minuzioso lavoro sulle finanze che il sindaco Sergio Abramo sta portando avanti da due anni per rimettere a posto i conti del Comune che, con questa obbligatoria riduzione del 15% dei canoni per i cosiddetti fitti passivi, potrà realizzare nuove economie”.

La delibera dispone che i dirigenti comunali, relativamente ai canoni di locazione passiva di loro competenza, dovranno effettuare una “ricognizione degli importi dei contratti risultanti all’esito della citata riduzione del 15%, al fine di verificarne la congruità rispetto ai prezzi medi di mercato. Entro il 31 luglio si dovrà comunicare il preavviso di recesso dai contratti di locazione di immobili in corso, i cui importi superino il prezzo di mercato medio per le diverse zone della Città, procedendo alla rinegoziazione dei contratti stessi con il fine precipuo del possibile riallineamento con gli altri contratti e del conseguente contenimento delle spese per le locazioni”.

Nella pratica predisposta dal settore servizi finanziari diretto da Pasquale Costantino viene sottolineato che per il rinnovo dei contratti in scadenza ci sarà bisogno “dell’acquisizione del parere di congruità dell’Agenzia del demanio, che dovrà valutare l’assenza di immobili demaniali disponibili e il rispetto dei prezzi medi di mercato. La stipula di nuovi contratti verrà permessa solo dopo la verifica della congruità del canone, su cui applicare la riduzione del 15%, da parte dell’Agenzia del demanio”.

URL della fonte: http://www.uscatanzaro.net/modules.php?name=News&file=article&sid=31973

Aziende e esigenze di sviluppo immediato

Sebbene il mondo aziendale sia rapido nell’adottare e investire nelle tecnologie social, mobile e cloud, la crescente diffusione negli ultimi tempi di queste ultime tecnologie, ha creato difficoltà all’interno delle imprese. Per poter realmente cogliere i vantaggi strategici derivanti da questi potenti asset, è necessario un cambiamento radicale nel bagaglio di competenze delle stesse realtà aziendali interessate. I Big data, ad esempio, richiedono, nuove figure professionali, tra cui il Data Scientist, mentre i progressi registrati nelle tecnologie per la mobilità e i social network richiedono una riqualificazione dell’architettura delle interfacce grafiche. Competenze specifiche che purtroppo non sono sempre reperibili all’interno. Nei prossimi anni si prevede la richiesta di persone qualificate in ambito STEM (science, technology, engeneering e math), ma l’offerta di queste tipologie proporzionali sta crescendo smisuratamente rispetto all’evoluzione della domanda. Solo investendo in programmi mirati e creando reali opportunità per l’approfondimento nelle specializzazioni potrà nascere una vera generazione di ‘nuovi innovatori’.

La grande diffusione del cloud computing, della mobility e di altri progressi della tecnologia ha portato a trasformazioni fondamentali nelle modalità di creazione e utilizzo delle applicazioni. Le applicazioni possono, infatti, ora essere assemblate rapidamente con componenti in-house e sviluppati da provider magari residenti anche in sedi parecchio dislocate tra di loro. Oggi più che mai il settore ICT ha la possibilità di assumere il ruolo di assemblatore di applicazioni e broker di servizi per il business, concentrandosi sempre più sulla necessità di raggiungere nuovi livelli di velocità, di innovazione ed efficienza dal punto di vista del rapporto costi/ rischi.
Al centro di questo contesto assume particolare rilievo il cloud computing che funge da acceleratore per l’adozione di altre tecnologie dirompenti, quali il social e lo stesso mobility. Molte aziende, purtroppo però, sono ancora ferme nelle prime fasi di adozione di questa tecnologie, e probabilmente si troveranno a fare i conti ancora una volta con la crescente crisi di personale specializzato all’interno, che di contro, potrebbe portare ad una maggiore diffusione delle cloud pubbliche e private in hosting esterno.

La user experience sarà il focus principale di questi cambiamenti, in un’ottica in cui sviluppatori e operatori IT lavorano insieme per velocizzare la distribuzione di nuovi servizi. Su piattaforme mobile/social, occupandosi sempre meno di amministrare e proteggere dispositivi e focalizzando invece l’attenzione sulla gestione della sicurezza delle applicazioni e dei dati di tipo mobile.
Per rispondere alle nuove sfide tecnologiche si possono offrire agli utenti strumenti di sicurezza pratici, semplici, ma automatizzati sul back end, accompagnandoli ad una strategia di previsione, prevenzione e preparazione.



Articolo tratto dalla rubrica 'La spir@le della conoscenza' Info Oggi del 11/07/2014:
http://www.infooggi.it/articolo/aziende-e-esigenze-di-sviluppo-immediato/68143/


lunedì 7 luglio 2014

Giano ForLab e la diffusione della formazione a distanza

Il centro formazione a distanza ‘Giano ForLab’ opera all’interno del sistema più moderno di e-learning al fine di rispondere ai paradigmi dell’attuale società dell’informazione. Al contrario di quanto succede, infatti, per la formazione tradizionale, il sistema di apprendimento a distanza permette di eliminare problemi legati a tempistiche e necessità di prendere parte a sessioni formative in presenza, rendendo possibile una formazione continua (lifelong learning) e un aggiornamento professionale mirato. I nuovi modelli di apprendimento e di strutturazione e condivisione della conoscenza danno origine a nuovi processi e metodologie educative e di apprendimento, legati entrambi alla necessità di utilizzo degli evoluti strumenti di comunicazione, nei più svariati contesti, da quello lavorativo, a quello della gestione delle risorse aziendali, da quello scolastico-educativo a quello legato all’innovazione e alla riorganizzazione dei processi amministrativi di enti pubblici e privati. Una formazione in continua evoluzione.

Servizi offerti:

formazione e-learning continua;
aggiornamento professionale;
download materiali di ricerca specifici (e-book);
tutoring e ricerca al fine di redigere materiale didattico e/o documentale (dossier, white paper, relazioni, report, tesi, tesine);
battitura materiale didattico e/o documentale (tesi, tesine, dossier, white paper, relazioni, report);
collaborazioni con enti, strutture, pubblici e privati.
In particolare, il progetto formativo interattivo prevede lo sviluppo delle seguenti aree tematiche, sviluppando i seguenti corsi di aggiornamento e formazione professionale:

PA e processi amministrativi (aggiornamento e innovazione dei processi amministrativi);
Didattica e metodologie di insegnamento (aggiornamento delle prassi educative e dei processi di apprendimento/insegnamento);
Discipline giuridiche, economiche, aziendali (gestione ed adeguamento normativo dei processi economici e aziendali di gestione della conoscenza e delle risorse);
Diritto e legalità (percorsi di cittadinanza attiva);
ICT e multimedialità (innovazione delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione);
Hobbies and Works (laboratorio di interessi creativi e ricreativi)
Sono, inoltre, ad oggi, disponibili le seguenti pubblicazioni specifiche di settore:

‘La casa di Hansel e Gretel – Libro di dolci’
‘Alla base della conoscenza – Glossario di ICT e Knowledge Management’
‘DSA e didattica inclusiva’
Dossier ‘Outsourcing e gestione dei servizi archivistici e documentali’
‘Interculturalità e democrazia del sapere’
‘Innovazione e creatività in azienda – Appunti di Knowledge Management’
Sono già in corso di realizzazione i nuovi corsi formativi e nuove pubblicazioni specifiche di settore.



Giano ForLab: learning in progress!

Per maggiori informazioni contattare la Segreteria Didattica ai seguenti indirizzi:

www.gianoforlab.it
giano.forlab@libero.it


Comunicato stampa pubblicato su:
http://www.francolofrano.it/2014/07/05/alto-jonio-05072014il-centro-formazione-a-distanza-giano-forlab-opera-allinterno-del-sistema-piu-moderno-di-e-learning/


venerdì 4 luglio 2014

“Puntiamo sull’economia della conoscenza”, anche in Italia

L’economia basata direttamente sulla scienza fisica ha prodotto in Italia 118 miliardi di euro di fatturato nell’anno 2011, pari al 7,4% del Prodotto interno lordo (Pil) del nostro Paese. Dando impiego a 1,51 milioni di persone, pari al 6,1% del totale dei lavoratori italiani. Ciascuno di questi lavoratori, dunque, ha prodotto valore aggiunto per 78.100 euro, con una produttività del 22% superiore a quella media italiana. I 118 miliardi di euro sono stati realizzati per il 49% nell’industria manifatturiera, per il 22% nel settore trasporti, per il 16% nei servizi di pubblica utilità (energia, acqua, rifiuti) e per l’8% negli altri servizi, ricerca scientifica compresa. A tutto questo, sostengono gli analisti mobilitati dalla Sif, vanno aggiunti circa 2 milioni di posti di lavori creati indirettamente dai settori economici fondati sulla fisica per una quotadi Pil difficile da definire. È questa, ridotta in pillole, l’analisi che una società privata indipendente, la Deloitte, ha realizzato per conto della Società Italiana di Fisica (Sif), in analogia a due indagini sull’impatto della fisica sull’economia dell’Unione Europea e del Regno Unito realizzate dalla medesima società di analisi economia, rispettivamente, nel 2013 e nel 2012. Lo studio è stato consegnato sotto forma di rapporto dal titolo The impact of physics on the Italian economy: l’impatto della fisica sull’economia italiana. Certo, l’idea di fondo – vediamo cosa succederebbe se all’economia italiana venissero sottratte tutte le conoscenze fisiche – si presta a qualche critica. Sia perché non è facile definire cosa è fisica e cosa non lo è. Sia perché nella definizione rientra anche la fisica più classica,cosicché non tutti i settori analizzati – oltre cento, ancorché ponderati (in ciascuno si è pesata l’incidenza della fisica) – sono realmente innovativi. Tuttavia l’analisi ci offre tre spunti di riflessione. Il primo è che la conoscenza scientifica non ha solo un (inestimabile) valore culturale. Perché ci dice come va il mondo naturale.

Ma ha anche un valore economico. Tangibile. Nel 2011 la fisica ha creato ricchezza per quasi 120 miliardi di euro. Mentre gli investimenti italiani negli Enti pubblici di ricerca che hanno finanziato la ricerca realizzata dalla Deloitte per conto della Società italiana di fisica (Cnr, Inaf, Infn, Inrim e Centro Fermi) non raggiungo il miliardo di euro. Sarebbe errato dire che questi investimenti sono ad altissima rendita (per 1 euro investito se ne ricavano 120), perché la fisica su cui si basano i settori economici analizzati è il frutto di un lavoro di ricerca che dura da secoli. Tuttavia esso ci fornisce un’indicazione di cosa si intende (e di quanto rende) l’economia fondata sulla conoscenza. Il primo messaggio è: investire in ricerca fisica conviene. Anche da un punto di vista economico. Perché se ne hanno grandi ricadute a breve, medio e lungo termine. Sarebbe interessante realizzare indagini analoghe per i settori economici che si fondano sulla matematica, la chimica, le scienze biologiche, le scienze umane. Tuttavia l’indagine pubblicata dalla Sif Non è un inno alle sorti magnifiche e progressive dei settori economici italiani che si fondano sulle conoscenze fisiche. Intanto perché ci dice che nel 2011 questo settore è arretratodicircail7%rispettoall’anno precedente. Molto più degli altri settori economici. Il che significa che l’economia italiana tende a perde colpi soprattutto nei settori considerati strategici, quelli fondati appunto sulla conoscenza.

Mal’analisi comparata con il resto d’Europa è impietosa. Nell’Unione, infatti, i settori economici che si basano sulla conoscenza fisica producono una ricchezza superiore al 15% del Pil complessivo: il doppio, in media, dell’Italia. Con punte che superano il 25% in Germania e in Scandinavia. E questi settori impiegano oltre il 13% della forza lavoro europea, contro il 6% dell’Italia. In soldoni: le industrie fondate sulla fisica nell’Europa centro-settentrionale hanno prodotto,nell’anno 2010, ricchezza per oltre 3.000 miliardi di euro. Nell’Europa meridionale solo un sesto: 500 miliardi di euro. Naturalmente un settore economico vale l’altro. E qualcuno potrebbe dire:cosa importa?Noi siamo forti in altri settori,dove magari non contano le conoscenze fisiche, ma il senso estetico. L’obiezione sarebbe valida se questa indagine – se anche questa indagine – non avesse dimostrato che la produttività per addetto nell’industria fondata sulla fisica è quasi un quarto più alta della media. E in tutta Europa i salari pagati in chi lavora nelle imprese ad alto tasso di conoscenza aggiunto (sia essa conoscenza fisica o di altra origine scientifica) sono in media del 30% più alti che negli altri settori. In altri termini, l’indicazione è forte. Ed è triplice. Se vogliamo bloccare il dumping sociale (salari sempre minori, diritti sempre più sfumati), se vogliamo invertire il trend al ribasso della domanda interna (generata da salari sempre più bassi), se vogliamo combattere la disoccupazione – soprattutto giovanile, soprattutto qualificata – anche in Italia dobbiamo puntare sull’economia della conoscenza. Perché, anche in Italia, l’economia della conoscenza paga.

Articolo di P. Greco tratto da L’Unità 30.05.14

http://www.manuelaghizzoni.it/2014/05/30/puntiamo-sulleconomia-della-conoscenza-di-pietro-greco/

giovedì 3 luglio 2014

Innovazione e gestione della conoscenza aziendale

Nell’economia della conoscenza, l’informazione è considerata elemento cardine del tessuto economico sia del macroambiente che del microambiente “impresa” ed è, quindi, necessario prevedere strutture in grado di riconoscerne la valenza, oltre a dotarsi di strumenti per utilizzarla in maniera opportuna. La gestione della conoscenza è diventato uno degli elementi più importanti per la creazione del valore, la competitività e la longevità di ogni impresa e implica la costruzione di un assetto organizzativo che rappresenti il territorio delle relazioni che questa tesse nel suo agire: la cosiddetta “azienda estesa”, non rappresentabile in un organigramma e non definibile a priori, ma che è in continua evoluzione e ridefinizione secondo le mutevoli esigenze di mercato. Il knowledge management è strettamente legato alle competenze individuali, ai principi e ai processi organizzativi, all’infrastruttura tecnologica, alla quantità e alla qualità delle relazioni che caratterizzano l’azienda, veicolo primario di diffusione del “sapere aziendale”. Gli strumenti tecnologici e di pianificazione adottati dall’organizzazione hanno la funzione di facilitatori di questo processo, si devono plasmare secondo i fini aziendali, devono essere al servizio dell’azienda estesa, delle relazioni e dei relativi flussi comunicativi e procedurali che la caratterizzano.

In questa realtà così complessa, il web 2.0 risulta essere un nuovo modo di vivere il web con strumenti innovativi, comunicazione bidirezionale sincrona e asincrona, interazione, feedback immediato e di partecipazione (user generated content). Grazie a queste caratteristiche esso realizza quella che si può definire una socialità virtuale tra gli utilizzatori della rete, che in ambito organizzativo, se opportunamente gestita, rappresenta una notevole opportunità in termini di abbattimento delle barriere spazio-temporali e dei relativi costi di gestione. Offre tecnologie che agevolano la creazione della Learning Organization, organizzazione che “impara ad apprendere” e facilitano il successivo passaggio alla Knowledge Organization, un’organizzazione che “impara a conoscere” e a gestire la conoscenza.
Tale trasformazione si realizza anche attraverso un intervento di tipo culturale che preveda il coinvolgimento di tutti gli stakeholder dell’impresa a partire da quelli interni, che in qualità di knowledge worker saranno i primi destinatari, ma anche i “motori propulsori” del cambiamento, poiché detentori, utilizzatori e produttori della conoscenza aziendale. Le tecnologie web 2.0 consentono la creazione di forme di comunicazione partecipative di forte impatto, che aprono scenari su nuove modalità operative e organizzative, in parte sperimentati nelle grandi organizzazioni multinazionali. Le nuove tendenze sono legate alla creazione di virtual workspaces luoghi di lavoro per “team work” o “community of practice”.

Gli strumenti web 2.0 possono, a tutti gli effetti, essere ottimi veicoli per la promozione dell’immagine aziendale, in un’ottica di virtual marketing. Le organizzazioni che vogliono adottarli, dovranno agire su più fronti, prevedendo un intervento di tipo “strutturale/organizzativo” che deleghi precise responsabilità secondo i fini individuati, un intervento di tipo “educativo” che lavori sulla cultura aziendale affinché il nuovo “modus operandi” possa entrare nel DNA dell’organizzazione e uno di tipo “formativo”, sull’utilizzo corretto degli strumenti scelti per perseguire gli obiettivi strategici individuati a priori.
Tale approccio, attento alle esigenze organizzative di ottimizzazione dei processi e di facilitazione e promozione di un ambiente collaborativo, nel quale la tecnologia avrà un ruolo fondamentale e ne sarà al servizio, sarà mirato a creare la Virtual Organization, un luogo di lavoro che offra alle persone un supporto completo alle esigenze operative, di comunicazione, servizio, gestione, produzione e scambio della conoscenza (Business Knowledge Management).

Materiali utili:
Innovazione e creatività in azienda – Appunti di Knowledge Management http://www.gianoforlab.it/shop/innovazione-e-creativita-in-azienda-appunti-di-knowledge-management/


articolo tratto dalla rubrica 'La spir@le della conoscenza' - Info Oggi:
http://www.infooggi.it/articolo/innovazione-e-gestione-della-conoscenza-aziendale/67792/

mercoledì 2 luglio 2014

Nuova pubblicazione nel catalogo ‘E-Book e dintorni’ di Giano ForLab sull'evoluzione del Knowledge Management in azienda

Innovazione e creatività: appunti di Knowledge Management


Nell’era del web e della comunicazione digitale, non sempre le aziende riescono ad amalgamare le innovazioni tecnologiche alle esigenze organizzative e di mercato, in continuo sviluppo e cambiamento, in funzione anche di quelli che sono poi gli strumenti deputati alla creazione e alla condivisione della conoscenza, in quanto fattore competitivo. Particolare importanza in tutto ciò è il processo di trasformazione della conoscenza tacita in conoscenza esplicita, che diventa realmente fruibile e utilizzabile per innescare processi di (r)innovamento, sia degli individui costituenti il team work aziendale, che delle organizzazioni di cui essi fanno parte. La conoscenza è stata sempre una risorsa importante ai fini della produzione, ma diventa forza redditizia fondamentale solo con l'età moderna, ossia in corrispondenza di quel passaggio essenziale che fa emergere la conoscenza scientifica come conoscenza autonoma, libera. L’efficacia derivante da un corretto uso della conoscenza può avere molti vantaggi; prima di tutto per quanto riguarda la riduzione dei costi di un precedente processo produttivo, ma anche inerenti alla creazione di un nuovo prodotto o servizio, o alla personalizzazione del servizio stesso o ancora, attinente alla produzione di nuovi significati, desideri, identità, alla progettazione di esperienze coinvolgenti, alla costruzione di rapporti fiduciari e di garanzia.
Ci vuole però un approccio e, soprattutto una predisposizione diversa rispetto a queste nuove teorie e servizi, che consenta di esplorare quest’attuale modo di intendere la conoscenza come fattore economico di sviluppo. Si parla, dunque di economia della conoscenza, in cui il valore è prodotto costruendo nuove possibilità di crescita, a partire da moderne forme e valori, frutto della creatività, della comunicazione, della collaborazione e della condivisione, che diventano così fattori d’innovazione e competitività.

La gestione e il reperimento della conoscenza
Definizione di conoscenza aziendale
Lo standard Dublin Core
La codifica dei testi
Learning Organization: primo passo per la realizzazione della Knowledge Organization
Origini del Knowledge Management
Gli obiettivi del Knowledge Management
I nuovi confini organizzativi aziendali
I gruppi come specchio di identità sociale
La Social Network Analysis e le Comunità di Pratica per la comunicazione organizzativa
Il Business Knowledge Management e l’apprendimento organizzativo
Il Document Management nei processi di Knowledge Management
I sistemi di gestione della conoscenza
Business Intelligence
Le componenti del Business Knowledge Management
La comunicazione integrate
Entreprise 2.0
La dimensione sociale delle organizzazioni


Disponibile su:
http://www.gianoforlab.it/nuova-pubblicazione-nel-catalogo-e-book-e-dintorni-di-giano-forlab/

Info e contatti:
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